Il packaging moderno, essenziale in molte operazioni nei settori alimentare, delle bevande, manifatturiero e logistico, deve garantire prestazioni elevate unite a efficienza e affidabilità. Inoltre, è sempre più richiesta la riconfigurabilità delle macchine, per offrire la massima flessibilità. Questo vale per le operazioni di packaging primario, secondario e terziario.
L’espressione packaging primario si riferisce all’imballaggio che entra direttamente in contatto con il prodotto, fungendo da primo strato protettivo. Può essere realizzato in cartone, plastica o vetro e assumere la forma di involucri, bottiglie, blister, vaschette o bustine.
Il packaging secondario raggruppa prodotti già confezionati singolarmente, semplificandone la movimentazione, offrendo ulteriore protezione e permettendo la vendita in set. Ne fanno parte scatole di piccole dimensioni, involucri termoretraibili, vassoi e cartoni.
Il packaging terziario consolida invece i prodotti confezionati in imballaggi secondari, organizzandoli in grandi unità per lo stoccaggio, la movimentazione e il trasporto. Pallet avvolti in film estensibile e altri contenitori di grandi dimensioni sono tipici esempi.
Come vedremo, le tecnologie di movimento linear – in particolare guide lineari, attuatori e teste a snodo – sono fondamentali per l’automazione precisa dei macchinari dedicati al packaging terziario. Questi componenti automatizzano sistemi di pallettizzazione, macchine per il raggruppamento di scatole o prodotti, stazioni di confezionamento con film termoretraibile e dispositivi periferici a supporto di trasportatori e veicoli per la movimentazione pallet. Tali sistemi automatizzati richiedono soluzioni affidabili e veloci, in grado di gestire carichi pesanti, alti volumi e movimenti ripetitivi.
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